martedì 27 novembre 2007

Perchè non festeggi il natale?

Innanzitutto dobbiamo dire che la Bibbia non dice di non festeggiare il natale semplicemente perchè, ai tempi del Nuovo Testamento, non si era presentato il problema. Il natale, come scopriremo tra poco, era una festa pagana di coloro che adoravano gli idoli e quindi, per i primi cristiani, era una festa come tante alla quale loro non partecipavano. Ma andiamo con ordine...

Come nasce il natale?

Dalle ore zero del giorno 21 dicembre di ogni anno le giornate cominciano ad allungarsi; l'asse terrestre, nell'emisfero settentrionale comincia a modificare la sua inclinazione rispetto al Sole: l'inverno è al suo culmine. Da quel momento si va verso la nuova stagione, comincia la primavera astronomica. Per gli antichi questo giorno, il solstizio d'inverno, che cadeva il 25 dicembre, era un giorno magico che ogni popolo festeggiava in diversi modi.

Per esempio nell'Impero Romano, dove le feste avevano una grande importanza (occupavano circa 180 giorni l'anno!), tra il 17 e il 23 dicembre si festeggiavano i Saturnali (in onore del dio Saturno). Questa festa era caratterizzata dallo scambio dei ruoli, dal divertimento sfrenato, dal gioco d'azzardo (da notare che la tradizione di giocare a tombola deriva dall'antico uso che i Romani avevano di giocare ai dadi per leggere il futuro), ecc. Ma cosa c'entra questa festa con il natale?

Dovete sapere che i Romani erano molto attratti dalle religioni, di qualsiasi tipo, tanto che nell'antica Roma convivevano insieme diverse filosofie e riti provenienti dai popoli con cui i Romani erano entrati in contatto grazie alle loro conquiste.

A questi riti nel 274 d. C. l'Imperatore Aureliano fece aggiungere quello del Sole Invictus o, come più esattamente veniva chiamato, il 'Dies Natalis Solis Invictis' (il Natale del Sole Invitto); questo culto era celebrato dai sacerdoti di Emesa (l'odierna Homs in Siria) adoratori del dio Sol Invictus (Sole Invicibile).

Perchè Sol Invictus? I giorni precedenti al 25 (dal 22 al 24 ca.) il Sole sembrava stare fermo nel cielo, avviene il solstizio d'inverno (da 'sol stat', 'solstitium': 'sole sostante o che sta fermo'); soltanto dopo il 24 riprendeva il suo cammino verso l'alto sempre di più fino al solstizio d'estate. In quei giorni il Sole era nella sua fase più debole di luce e calore ma non sprofondava nelle tenebre anzi in seguito diventava, con la sua vitalità, invincibile sulle stesse tenebre; rinasceva, aveva un nuovo natale, il Natale del Sole Invincibile appunto.

Aureliano decise di aggiungere questo culto a quelli dell'Antica Roma perchè aveva appena concluso la riunificazione dell'Impero Romano ed era reduce dalla grande vittoria sull'allora principale nemica dell'Impero, la regina Zebedia del Regno di Palmira. La vittoria fu resa possibile dallo schierarsi della città-stato di Emesa a fianco dei Romani e dall'appoggio che essi ebbero da parte dei sacerdoti del dio Sol Invictus, dal quale Aureliano disse di aver avuto una visione prima della battaglia.

Così l'imperatore, in segno di ringraziamento, trasferì il culto di questa divinità a Roma e, dato che il dio Sole era festeggiato un po' ovunque nell'Impero Romano e andava a innestarsi perfettamente con i Saturnali, la festa più antica di Roma, quella del Sol Invictus divenne la festa più importante dell'Impero Romano.

In seguito, circa a metà del IV secolo, quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell'Impero, il culto del Natale del Sole Invitto andò ad innestarsi nella religione cristiana diventando così il Natale del Signore Gesù.

Come vedete questa festa non ha nulla a che vedere con la nascita del Signore Gesù e non ha proprio nessun collegamento con la Bibbia ma è stata istituita solo per motivi politico-sociali.

Che dire poi dell'albero di natale e di tante altre cose che si credono o si fanno nei giorni di Natale? Anche queste sono tutti riti che provengono dal paganesimo o dai vangeli apocrifi (esclusi dal canone biblico) e che nulla hanno a che vedere con l'insegnamento biblico, la condotta e l'insegnamento dei cristiani del primo secolo.

martedì 20 novembre 2007

Che cos'è il peccato?

Il termine peccato in originale significa "mancare il bersaglio" e il fallimento è l'argomento del quale la Bibbia parla spiegandone la realtà, con molta semplicità e chiarezza di contenuto, dalla Genesi all'Apocalisse.

"Dio ha fatto l'uomo retto, ma gli uomini hanno cercato molti sotterfugi", questa è la frase del saggio Predicatore (l'Ecclesiaste), parlando della vita umana su questa terra, o meglio, sotto il sole. Dio crea l'uomo, la Sua creatura perfetta, meravigliosa ma essa viene ingannata da satana, si ribella al Suo Creatore, mancando il bersaglio della volontà Divina, peccando, e allontanandosi dalla comunione con il Suo Dio.

Il Dio Creatore, che quindi è Padre ed è Amore, da quel momento in avanti proverà a riallacciare la relazione con il Suo figliolo andando a cercare l'uomo là dov'egli si è nascosto ovvero tra gli alberi e l'oscurità di questa terra.

Il peccato è lo sbaglio dell'uomo nel fare la scelta di allontanarsi da Dio, è credere al diavolo (padre della menzogna e divisore) piuttosto che al nostro Padre, credere che si possa fare da soli quando invece "se egli (Dio) non si curasse che di sé stesso, se ritirasse a sé il suo Spirito e il suo soffio,ogni carne perirebbe all'improvviso e l'uomo ritornerebbe in polvere" (Giobbe 34:14,15).


Il peccato è tutto questo e non ancora abbastanza. Il peccato è grave, tanto grave da avere una tremenda conseguenza: "il salario del peccato è la morte" (Romani 6:23).

NO, non si risolve tutto nel dire "questo non si fà, questo è peccato" per dire di mettere in atto la volontà di Dio.

NO, non basta insegnare "dottrine che sono precetti di uomini" (Marco 7:7) e poi odiare il proprio fratello; infatti "se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto" (1Giov. 4:20).

NO, "O fate l'albero buono e buono pure il suo frutto, o fate l'albero cattivo e cattivo pure il suo frutto; perché dal frutto si conosce l'albero. Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi? Poiché dall'abbondanza del cuore la bocca parla. L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone; e l'uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie" (Marco 12:33-35).

NO, non basta la religione per dire di non avere peccato, "«Voi vi proclamate giusti davanti agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che è eccelso tra gli uomini, è abominevole davanti a Dio" (Luca 16:15).

NO, non basta non fare niente di male per dire di non aver mai sbagliato contro Dio perchè "chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato" (Giacomo 4:17)

NO, nessuno può dire di non meritarsi il giudizio perchè "il giudizio è questo: la luce (Gesù) è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte;ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio»" (Giov. 3:19-21).

NO, nessuno può dire di non aver peccato perchè "tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:23)

NO, nessuno può dire di meritare la salvezza "perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato" (Romani 3:20); "è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio.Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2:8,9).

Il peccato è qualcosa di tremendo, subdolo, ingannevole, allontana gli uomini dal Dio che tanto li ama perchè sono ingannati dalle parole di qualcun altro.


NO, non ascoltare più le bugie, ascolta la verità.


Sì, è vero che il prezzo del peccato e la morte "ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 6:23)

Sì, è vero che il mondo è malvagio ma "Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giov. 3:16).

Sì, è vero che la religione crea tanti ostacoli ma c'è un vero modo per servire Dio "Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso" (Matteo 22:37-39).

Sì, è vero che noi tutti abbiamo peccato ma "figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo" (1Giov. 2:1,2).


No, non pensare di non aver peccato
Sì, accetta la tua condizione e chiedi perdono a Dio, Egli non rifiuterà di perdonarti.

Sì, Accetta il divino invito:

"Venite, e discutiamo», dice il SIGNORE:«Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,diventeranno bianchi come la neve;anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana" (Isaia 1:18).

"Io (Gesù) non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori»" (Matteo 9:13).

"Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio.In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati" (Colossesi 1:13,14)

"«Non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità»" (Ebrei 10:17).


"Chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?...se credi, vedrai la gloria di Dio»" (Giovanni 11:26,40)

giovedì 15 novembre 2007

Che cos'è l'Evangelo?

La parola Evangelo in greco significa 'buona notizia', era un termine legato in modo specifico all'imperatore; per esempio quando questi aveva un figlio gli araldi uscivano per le piazze annunciando: "Evangelo! E' nato un figlio all'imperatore!"

L'Evangelo dunque non si rifà prima di tutto ad una religione, a dei riti, ma ad un annuncio, un lieto annuncio. Qual'è questa buona notizia?

"Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giov. 3:16).

L'apostolo Paolo (San Paolo) disse: "Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo" (1Timoteo 1:15).

Gesù è venuto a salvare quelli che hanno sbagliato (peccatori), coloro che hanno fallito nel mettere in pratica la Parola di Dio (per es. mentire, rubare, odiare, ecc.). Gesù è venuto per dare un'altra opportunità a coloro che sentono di non avere più possibilità, che pensano non ci sia per loro più alcuna speranza.

Sei tu tra queste persone? Pensi che la tua vita non possa più cambiare? Credi di aver toccato il fondo, di aver fallito? Gesù è venuto proprio per te!

"Gesù, udito questo, disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non son venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori»" (Marco 2:17).

"Io (Gesù)son venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Giovanni 10:10).

Se la tua domanda a questo punto è: 'che debbo fare?', non ti preoccupare, la Bibbia ha una risposta anche per questo:

"«Signori, che debbo fare per essere salvato?» Ed essi risposero: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia»" (Atti 16:30,31).


mercoledì 14 novembre 2007

Perchè questo blog?

Questo blog nasce con il desiderio che ogni cristiano ha di ubbidire al mandato del Signore Gesù: "E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura" (Marco 16:15).

Tanti parlano, discutono, litigano per il vangelo ma quanti sanno cosa Esso sia veramente?
In questo cercheremo di dare una mano, in modo molto semplice, a quanti hanno il desiderio di saperne di più; anzi a quanti hanno una sete spirituale e non riescono a soddisfarla:

"Nell'ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù stando in piedi esclamò: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno». Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui" (Giov. 7:37-39).

Sperando che tanti ricevano un beneficio dalle parole contenute in questo blog (per la maggior parte tratte dalla Bibbia), continueremo a scrivere e pregare come faceva l'apostolo Paolo:

"Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell'uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell'amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.

Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen" (Efesini 3:14-21).

Dio vi Benedica.
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